...nel mio mondo il cemento più saldo è quello disarmato.

lunedì 4 gennaio 2010

fuoco flauto n.9 - Il senso della vita



















fuoco flauto n.9


Il senso della vita


Tra il colonnato della moschea, vicino al Mihrab, cammina Averroè, aprendosi il passo fra la moltitudine dei suoi discepoli che lo tormentano con domande.

Voci: Maestro Ibn Rushd! Maestro Ibn Rushd! ...

Averroè: … la medicina, l’astronomia e tutte le altre scienze … Mi chiedete sempre che vi spieghi ciò che ha detto Aristotele riguardo al sapere delle cose terrene, però non mi chiedete mai circa le questioni ultime: da dove veniamo, dove andiamo, la creazione e soprattutto la finalità ed il senso della vita e della storia.

Discepolo: Maestro, oggi …

Averroè: Oggi, come sempre, la nostra filosofia non servirebbe a niente se non si sapessero collegare queste tre cose che io ho cercato di riunire nel mio libro “L’armonia tra scienza e religione”. Una scienza fondata sull’esperienza e sulla logica, necessaria per scoprire le cause dei fenomeni … Una sapienza in grado di riflettere sulla finalità di tutta la ricerca scientifica, al fine di contribuire a rendere la nostra vita più bella … una rivelazione quella del nostro Corano, dato che solo attraverso la rivelazione ci sarà permesso conoscere i fini ultimi della nostra vita e della storia.

Una donna: E per noi, donne … ?

Averroè: Le donne hanno gli stessi fini ultimi degli uomini … Il Corano fa distinzione solo fra quegli uomini e quelle donne che cercano la legge di Dio e quelli che non si preoccupano di Essa: Non c’è nessun’altra gerarchia fra gli esseri umani … Nonostante voi uomini consideriate le donne come piante, che non si cercano che per i loro frutti, per la procreazione; per il resto le convertite in serve. Questi sono i vostri costumi che non hanno niente a che vedere con l’Islam.

Discepolo: E i nostri Re? …

Averroè: Il profeta ci ha insegnato che non esiste guerra più santa che dire la verità ad un potente ingiusto. Il tiranno è il più schiavo degli uomini, è dato alle proprie passioni dai suoi stessi cortigiani, ed ai propri terrori per paura del suo stesso popolo.

Discepolo: Quale sarà allora la società migliore?

Averroè: Quella in cui si daranno ad ogni donna, ogni bambino e ogni uomo i mezzi per sviluppare tutte le possibilità che Dio ha loro conferito.

Discepolo: E quale potere potrà stabilirla?

Averroé: Non si tratta certo di una teocrazia come quella dei cristiani d’Europa, di un potere di religiosi. Dio – dice il Corano – ha soffiato nell’uomo il Suo spirito. Facciamolo vivere realmente in ogni uomo!

Discepolo: Quali saranno le condizioni dettate da una tale società?

Averroé: Sarà una società libera, e per tanto gradita a Dio se nessuno agirà con timore verso il proprio principe, né per paura dell’inferno, e nemmeno per il desiderio di una ricompensa, di una cortigiana o per il paradiso. Quando nessuno dirà mai “questo è mio”.

Discepolo: Maestro dicci altre cose …

Averroé: Ora basta con le domande. In primo luogo, io non sono un maestro. Dio è l’unico maestro, ed il Suo insegnamento più frequente nel Corano è che bisogna fare lo sforzo di riflettere da soli.

Dalla guida alla “Torre de la Calahorra” Fondacion Roger Garaudy – Cordoba




Averroè, il cui nome arabo era Abū l-Walīd Muhammad ibn Ahmad Muhammad ibn Rushd, diventato nel Medioevo Aven Roshd e infine Averroes (Cordova, 1126 -  Marrakesh, 10 dicembre 1198), è stato un filosofo … http://it.wikipedia.org/wiki/Averroé

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.




Note

Nella storia dell’umanità vi sono stati momenti e persone che hanno acceso fuochi flauti, la cui luce e musica ancora ci guida. Il momento, intorno al 1150, è quello magico della condivisione pacifica e fruttuosa di una parte dell’attuale Spagna, l’Andalusia (Al-Andalus), da parte di Ebrei, Musulmani e Cristiani, e la persona è Ibn Rushd, faro luminoso conosciuto nell’Europa latina come Averroé. Filosofo, teologo, giurista, traduttore, medico, astronomo, fisico, matematico, un personaggio straordinario che ha fatto dell’integrazione tra diverse culture, religioni e discipline, uno dei punti di forza del suo pensiero. Mentre in Al-Andalus fiorivano arte, commercio, scienza e religione, l’Europa cristiana era immersa nel buio della ragione, che sarebbe poi sfociato in uno dei periodi più vergognosi della storia umana: la santa inquisizione. Gli estremismi, la storia lo insegna puntualmente, non hanno portato che sciagure e disgrazie, al contrario, la tolleranza e l’apertura hanno sempre migliorato l’umanità spingendola verso Dio o verso le stelle. Eppure il rifiuto del diverso e l’arroccamento sui propri privilegi, sembrano essere ancora i migliori strumenti di consenso; lo sfruttamento della paura come sistema di potere.
Oggi nel nostro paese abbondano pecore e pastori, quello che manca sono i cittadini pastori semplicemente di se stessi; l’esortazione finale di Averroé, è magnifica, senza tempo.
La scorsa primavera a Cordoba, ho passeggiato anch’io negli stessi posti dove, seguito dai suoi discepoli, camminava Averroè, e mi sono sentito anch’io suo allievo. Per un istante, tra un colonnato arabo e una siepe di mirto, ho respirato la sua stessa aria.


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