...nel mio mondo il cemento più saldo è quello disarmato.

venerdì 9 ottobre 2009

La silvietà dello spettacolo*



il presidente del consiglio non ha mandato via dalla rai Luttazzi, Biagi e Santoro e la Guzzanti;
il presidente del consiglio non parla inglese come se avesse ingoiato una scatola di Geomag;
il presidente del consiglio non usa la sua carica istituzionale per favorire le proprie aziende;
il presidente del consiglio non minaccia i giornalisti non prezzolati con il gesto del mitra;
il presidente del consiglio non telefona ai dirigenti rai per raccomandare soubrette;
il presidente del consiglio non ha mai dato del Kapò all’europarlamentare Schultz;
il presidente del consiglio non paga i giornalisti perché scrivano ciò che vuole lui;
il presidente del consiglio non elargisce posti in cambio di prestazioni sessuali;
il presidente del consiglio non fa un uso personale della televisione di stato;
il presidente del consiglio non è entrato in politica per salvarsi dai processi;
il presidente del consiglio non ha alcun problema con la lingua italiana;
il presidente del consiglio non assegna poltrone con criteri clientelari;
il presidente del consiglio non ha mai dato dei coglioni agli italiani;
il presidente del consiglio non fa gaffe con i potenti del mondo;
il presidente del consiglio non va a letto con le minorenni;
il presidente del consiglio non ha boicottato Montanelli;
il presidente del consiglio non si fa leggi ad personam;
il presidente del consiglio non frequenta prostitute;
il presidente del consiglio non si è fatto il lifting;
il presidente del consiglio non usa cocaina;
il presidente del consiglio non usa il viagra;
il presidente del consiglio non è mafioso;
Il presidente del consiglio non mente;
le stragi degli anni 70 sono imputabili a Renato Rascel, difatti, dopo morto non ce ne sono più state;
le nano-particelle non sono cancerogene, almeno non le sette nano-particelle conosciute;
Osama Bin Laden è un produttore giapponese di pennarelli;
il DC-9 Itavia è esploso su Ustica a causa di una scorreggia;
le Twin Tower sono state abbattute dagli alieni;
la squola itagliana è la migliore del mondo;
Enrico Mattei è morto annegato;
la chiesa cattolica è povera;
Gesù di Nazareth era ateo;
Giuliano Ferrara è magro;
il Duce non era fascista;
Il petrolio è potabile;
la merda è buona;
il bianco è nero;
il male fa bene.
Il sì è no;
.




*La società dello spettacolo, di Guy Debord: http://it.wikipedia.org/wiki/Guy_Debord

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domenica 4 ottobre 2009

fuoco flauto n.6 - La società orizzontale


















fuoco flauto n.6


La società orizzontale 

Esiste un modo di intendere la comunità che non si basa sulle gerarchie, ma sull’idea che l’umanità si promuova attraverso un percorso armonico in cui la collaborazione di ciascuno, secondo le proprie possibilità, contribuisce all’emancipazione dei singoli e al progredire della società nel suo insieme. 
L’elemento fondante è l’esatto contrario di quello che porta alla sperequazione, alla separazione e all’esclusione. L’umanità non vive, non si emancipa, non progredisce attraverso la selezione, ma prestando attenzione a ogni suo componente. L’origine di questa idea sta nella convinzione che ogni persona è in sé apprezzabile, costituisce un valore, una dignità. Tale modo di intendere è a sua volta conseguenza del riconoscere nell’altro la stessa “natura” che ciascuno vede in se stesso. […] 
Il riconoscimento dell’altro, di tutti gli altri, ha come effetto la percezione dell’essere parte del genere umano ( e non di settori specifici dell’umanità […]) e la consapevolezza dell’esistenza di un collegamento con ciascuno dei suoi componenti, costituito dal comun denominatore della specie.[…] 
Ritenere che l’umanità migliori migliorando ogni suo componente non è soltanto un modo di sentire, una convinzione esistenziale di fondo, ma è anche una concezione basata su criteri di utilità, la quale si sviluppa sulla falsariga di due  diversi profili. 
Sotto un primo aspetto, muovendo dall’osservazione che, in diversa misura, tutti possono contribuire al progredire della società, risulta evidente che a lungo andare, l’esclusione dei “diversi” non farebbe altro che ritardare o addirittura impedire uno sviluppo armonico della specie umana.[…]
Sotto il secondo aspetto, osservando lo stato attuale dell’evoluzione, risulta evidente che il crescente aumento delle penalizzazioni (estrema indigenza di una parte consistente dell’umanità, […] moltiplicazione degli armamenti […]) che già colpiscono o sono in grado di colpire chiunque in un prossimo futuro, dipende proprio dall’applicazione del modello di sviluppo opposto. 
Il modello organizzativo della società orizzontale prevede una distribuzione omogenea dei carichi e delle possibilità, dei doveri e dei diritti, in particolare di quelli fondamentali, vale a dire quelli che costituiscono la base per un’esistenza dignitosa e il presupposto per l’emancipazione dell’individuo. Se, come si è visto, la persona è dignità in sé, se è un valore, ne conseguono il diritto alla vita e quello a esprimere la propria opinione, quelli a muoversi liberamente nel territorio, ad associarsi con altri per perseguire fini leciti, alla libertà personale, ad avere una casa, a ricevere un’istruzione, a curare la propria salute, a trovare un lavoro. 
Poiché ogni persona è dignità e valore, questi diritti sono riconosciuti a  qualsiasi membro della società, senza alcuna eccezione. Di conseguenza, nessuno può essere eliminato fisicamente, ridotto alla condizione di schiavo, ostacolato nel manifestare il proprio pensiero. Allo stesso tempo ciascun membro della società ha il dovere di non attentare alla vita altrui, di non sottomettere le altre persone per soddisfare i propri interessi, di non togliere agli altri la parola e via dicendo.[…] 
Dire che “siamo tutti uguali di fronte alla legge” significa affermare che chiunque si trovi in condizioni analoghe va trattato allo stesso modo degli altri.[…] 
L’uguaglianza di fronte alla legge non ha la conseguenza di far diventare le vite delle persone tutte uguali come delle fotocopie, costringendo a un’esistenza uniforme e ripetitiva. Garantendo il riconoscimento dei diritti fondamentali (in primo luogo quello alla vita) da una parte e dell’uguaglianza di fronte alla legge dall’altra, ciascuno resta artefice della propria emancipazione. 
La società di tipo orizzontale è qualificata non dal percorso che i suoi partecipanti si disegnano vivendo, ma dalla garanzia che tale percorso possa essere intrapreso da tutti in condizioni non discriminate, in cui ciascuno abbia a disposizione ogni strumento possibile.[…] 
Nella società orizzontale, infatti, considerato il principio dell’uguaglianza, ciascuno dei suoi partecipanti è titolare di una serie non indifferente di scelte, tra le quali figura anche la designazione di chi si assume il compito di amministrare la società. Per poter scegliere occorre conoscere le alternative; l’informazione quindi è indispensabile per l’esistenza stessa di questo tipo dio società.

Gherardo Colombo, Sulle regole, Feltrinelli


Gherardo Colombo http://it.wikipedia.org/wiki/Gherardo_Colombo

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.




Note

“La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle,quando non rispondono alla loro volontà. Perché la giustizia funzioni è necessario che cambi questo rapporto”.
Questa la tesi da cui muove Colombo per vergare un testo la cui semplicità è forza. Chiarezza ed evidenza sono i motivi per cui “Sulle regole” va in profondità e ci resta come mattone fondante del nostro senso civico. Il classico testo che dovrebbe essere inserito nel programma scolastico italiano (se in Italia ci fosse una scuola decente). Cristallino negli esempi quanto nelle intenzioni, dice Colombo:  “Mi sono dimesso per portare il mio granellino di sabbia sulla strada del cambiamento. Queste pagine sono una parte di quel granellino”. Più che un granellino è un monolite, di quelli che fanno evolvere la specie; speriamo ne arrivi presto un altro.


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Passiflorape
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