...nel mio mondo il cemento più saldo è quello disarmato.

mercoledì 3 agosto 2016

Storia di una Bottiglia

















Sono nata il 13 settembre 1949 in una fabbrica nei dintorni di Reims. Spedita in giovanissima età presso una cantina sociale, fui riempita di Bordeaux, onestamente di scarsa qualità, e venduta poi per tramite di un grossista, a un ristorantino di Saint-Malo vista mare, mare che però non vidi. Il finto Bordeaux venne bevuto con la rapidità e la noncuranza che meritava, da un cameriere italiano che mi rubò insieme con altre 11, trafugandoci in un cartone camuffato da immondizia. Fui poi gettata in mare, che finalmente vidi, insieme a tre delle mie sorelle. Ma tutto ciò non è importante. Dove finirono le mie sorelle non mi è dato di sapere, io invece, dopo lunghi giorni trascorsi ondeggiando in bonaccia tra schiume e mucillaggine, fui sospinta presso un porticciolo e ripescata da un bambino di nome Remì. Venni ripulita con sabbia fine e foglie vellutate di una piantina raccolta dal ciglio della strada, e riempita con un piccolo foglio di carta sul quale Remì scrisse il seguente messaggio: “Claire, il bacio sulla guancia che mi hai dato, è stato così bello che altro più non ho sognato”. All’alba del giorno dopo, Remì dopo avermi ben tappata, mi scagliò in mare con tutta la forza permessa dal suo tenero braccio. Vi chiederete forse se un giorno Claire mi abbia ripescata; no. Il giorno seguente vi fu una mareggiata che mi getto con grande forza contro uno scoglio sul quale m’infransi. Il biglietto s’inzuppò e in pochi istanti carta e inchiostro divennero quel che alla fine diveniamo tutti; microscopiche particelle del grande universo. I miei cocci invece precipitarono con ampie spirali sul fondo del mare. Ma veniamo all’oggi. Il sole arroventa una spiaggia e la schiena di una bimba che su quella spiaggia, china raccoglie sassi, conchiglie e resti vari. Tra questi c’è un frammento di me, verde, chiaro, bello e smerigliato; gli piace. Il suo papà glie ne fa un pendaglio. Ora il pendaglio si pavoneggia sul collo luminoso della bimba. La bimba si chiama Claire, come sua nonna paterna e il suo fratellino che ora legge all’ombra di un cespuglio, si chiama Remì, come il nonno paterno.

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