...nel mio mondo il cemento più saldo è quello disarmato.

lunedì 23 febbraio 2009

Noi non dimenticheremo.

VERGOGNA!

Sono stati assolti i tre imputati al processo per l'uccisione della giornalista AnnaPolitkvoskaya, assassinata a Mosca nell'ingresso della sua abitazione nell'ottobre 2006. I tre, giudicati non colpevoli al termine di un controverso processo presso il tribunale distrettuale militare di Mosca, sono Sergey Kadzhikurbanov, un ex agente speciale degli Interni, che ha dovuto rispondere dell'accusa di avere partecipato all'organizzazione dell'assassinio, e i due fratelli Ibrahim e Dzherbrayl Makhmudov finiti alla sbarra come informatori e 'aiutanti' dei killer. Figure, comunque, a figure di secondo grado, in assenza dell'individuazione di un preciso mandante. Secondo la giuria, il processo non ha dimostrato la colpevolezza dell'ex collaboratore del ministero dell'Interno, Sergey Kadzhikurbanov, come neppure dei due fratelli Makhmudov. I tre, precisa l'agenzia Ria Novosti, ora debbono essere rilasciati, direttamente nell'aula del tribunale. Secondo l'accusa, Kadzhikurbanov - che all'epoca dell'assassinio di Politkovskaya era appena stato scarcerato da una prigione moscovita - avrebbe organizzato un gruppo criminale che avrebbe arruolato i fratelli Makhmudov. I due oggi giudicati innocenti avrebbero pedinato la vittima per tracciare i suoi abituali movimenti. E, secondo l'accusa, Dzhebrayl avrebbe portato sul luogo dell'omicidio un loro terzo fratello, Rustam, considerato l'esecutore materiale dell'assassinio e probabilmente fuggito all'estero.

Andrea Riscassi

http://annaviva.com/
http://www.articolo21.info/8100/notizia/non-lasciare-impunito-lomicidio-di-anna.html
http://www.internazionale.it/home/primopiano.php?id=21631
http://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Stepanovna_Politkovskaja
http://en.novayagazeta.ru/data/2008/89/00.html



domenica 15 febbraio 2009

Кинотеатр



















Come appassionato di cinema mi viene spesso rivolta la domanda "quali sono i tuoi film preferiti?".
Per chi come me ha visto migliaia di film, l'impresa di compilare un elenco dei "film preferiti" diventa impossibile, ma lo è anche solo trovare un metodo valido per cominciare il lavoro, visto che in "preferiti" ci va dentro tutto, preferiti perché?
Lo stesso vale per la musica, la letteratura e molto altro.
Confesso di averci provato per gioco, ma la cosa si è subito rivelata per quello che è: un lavoro infinito.
Molto più modestamente e realisticamente, ho provato invece a stilare una lista utilizzando come unico criterio quello di mettere insieme film che rivedrei volentieri.
Un criterio emotivo quindi, legato al luogo, al tempo e all'umore del presente (in continuo mutamento in quanto tale).
Eccola:

Addio terraferma - Otar Iosseliani
Un incendio visto da lontano - Otar Iosseliani
Bianca - Nanni Moretti
Essere e avere - Nicholas Philibert
Fat city/Città amara - John Huston
Gadjo dilo - Tony Gatlif
Gli ingannati - Tewfik Saleh
Kids return - Takeshi Kitano
I cancelli del cielo - Michael Cimino
Il dolce domani - Atom Egoyan
Il tempo si è fermato - Ermanno Olmi
Il sapore della ciliegia - Abbas Kiarostami
Il sole della mela cotogna - Victor Erice
La maman et la putain - Jean Eustache
La nube - Fernando Ezquiel Solanas
Il figlio - Luc e Jean-Pierre Dardenne
La sala della musica - Satyajit Ray
La valigia dei sogni - Luigi Comencini
Le invasioni barbariche - Denys Arcand
Dans la ville blanche - Alain Tanner
Lo spione - Jaen-Pierre Melville
Lontano da Dio e dagli uomini - Saruna Bartas
L'ultimo cinema del mondo - Alejandro Agresti
Madre e figlio - Alexandr Sokurov
Marie-Jo e i suoi due amori- Robert Guediguian
Traffic - Jacques tatì
Pane e fiore - Mhosen Makhmalbaf
Perchè Bodhy Darma è partito per l'oriente - Yong-Kyun Bae
Sayat nova - Sergei Paradjanov
Vivere - Akira Kurosawa
Stalker - Andrej Tarkovskij
Tabù-gohatto - Naghisa Oshima
Yol - Yilmaz Guney
Va e vem - Joao Cesar Monteiro
Soy Cuba - Mikhail Kalatozov
La grande abbuffata - Marco ferreri

martedì 3 febbraio 2009

Uomo di guscio























Il progetto “Grygory Krapotkyn” nasce con la precisa intenzione di rendere aperto un lavoro musicale e testuale nato chiuso.
I testi, o meglio la loro concezione tutt’una con la parte sonora, nascono in un momento personale doloroso, di chiusura, superato il quale, l’apertura, la collaborazione, la condivisione, lo scambio, l’influenzarsi a vicenda con altre persone, amici prima che musicisti, sono state esigenze naturali.
Da queste collaborazioni la forma originale dei brani ne esce completamente mutata nella parte sonora, lasciando pressochè intatta quella testuale.
Un caso a parte è il testo di "Lei verrà" che è tratto da una poesia di Abdulah Sidran, o meglio, è un estratto dall'adattamento di una sua poesia intitolata "Prendendo l'osso e la polpa", per il film "Il cerchio perfetto" di Ademir Kenovic, fatto dallo stesso Sidran in quanto co-sceneggiatore.
Ne approfitto per consigliare il libro di Sidran "Il cieco canta alla sua città" uscito per le edizioni Saraj.
Si tratta di alcuni brani registrati in un'unica seduta presso la sala di registrazione esinese “Rumore Bianco”.
Dal lettore in basso è possibile ascoltare il brano "Lei verrà".
Successive sedute hanno dato vita ad altri brani, che sono andati perduti, tutti ugualmente e obbligatoriamente imperfetti in quanto appartenenti ad un altro tempo e ad un altro luogo, quelli del disagio interiore.
Tutte le parti musicali sono frutto di improvvisazioni estemporanee, mentre i testi già esistevano come tali e quindi mai provati vocalmente.
Le tracce, lasciate grezze, sono la fonografia (senza mettersi in posa) di un momento, imprecisioni e ingenuità comprese... come nella realtà.
Gli amici che hanno collaborato a questa prima prova sono Fabrizio al basso e Jingo alla chitarra, mentre il parlante (cantante offende me e i cantanti) e seconda chitarra appena udibile, sono io.
Ringrazio Fabrizio (mai abbastanza) e Jingo (che alla fine di uomo di guscio ha sghignazzato per venti minuti ed è riuscito a farmi ridere sull'orlo del suicidio), e Piero che ci ha messo a disposizione “Rumore Bianco”.


Occhio al volume.






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