Gli danneggia la fantasia.
Ma tutta l'educazione musicale milita contro il rumore".
Stefano Berardi
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere (e che brunetta non dice) e che non avete mai osato chiedere sul pubblico impiego (perché tanto si sapeva già).
A chi non è mai capitato di imbattersi in un impiegato pubblico incompetente o maleducato? Chi può dire di non essersi mai scontrato con la burocrazia di qualche Kafkiano ente pubblico? Chi non si è mai indignato scoprendo gli sprechi di qualche apparato statale?
Ben pochi, credo.
Il Pubblico impiego sta male, vi sono problemi di ogni genere e i fannulloni esistono e in quantità: chi lo nega (dipendenti pubblici, politici e sindacalisti) o è parte integrante del problema o è cieco e sordo, ma... la rivoluzione del grande inquisitore Brunetta fa acqua da tutte le parti.
Chiunque conosca dall'interno i problemi della pubblica amministrazione sa che si tratta solo di un'operazione mediatica/economica che non cambia i problemi che lo stesso Brunetta denuncia (guardandosi bene dal dire chi e come, ha ridotto il pubblico impiego in questo stato, il che equivarrebbe a denunciare soprattutto la sua stessa casta).
Per risolvere molti dei problemi di cui parla il Ministro, basterebbe far osservare le norme già esistenti.
Il Min. Brunetta, non ha, al momento, fatto alcunché di serio per risolvere tali problemi, sempre che gli interessi.
Ha però inacidito ancor di più l'opinione pubblica verso gli statali (ma non ce n'era bisogno): si è fatto la miglior campagna pubblicitaria possibile, gratis e ha trovato nuovi fondi per sanare gli incolmabili buchi del bilancio dello stato.
Scatenare lotte sociali fittizie (pubblico-privato), è una vecchia tecnica che funziona sempre: mentre mezz’Italia s’indigna contro la Pubblica Amministrazione, i veri responsabili si fanno gli affari loro.
Che cosa denuncia il Brunetta e cosa lamenta la gente?
In sostanza che nella Pubblica Amministrazione c'è un sacco di gente che ozia e che gli enti pubblici funzionano malissimo.
E chi ha mai detto il contrario?
Lo sanno tutti.
Ma se hai un problema è logico cercarne la causa (chissà come mai il ministro non lo fa?).
Vediamo dunque il perché di tale situazione, che è di una semplicità disarmante: la massima dirigenza della pubblica Amministrazione è scelta secondo criteri politico/clientelari, appunto, dai politici (Brunetta appartiene proprio a tale categoria); a cascata i problemi derivati dalle scelte di tali dirigenti in materia di appalti, organizzazione, assunzioni, ecc...
E’ ovvio che tali criteri non possono che portare a tutto tranne che alla qualità e alla trasparenza, difatti, negli anni questa prassi ha portato al bel risultato di avere un esercito di incompetenti che ha ottenuto il posto con il voto di scambio o peggio.
Dal dopoguerra ad oggi e soprattutto nel meridione, questo modo di agire ha dato solidità politica/mafiosa a molti; uno zoccolo duro di elettori.
E’ chiaro che al sud, c’era e c’è una situazione economica e culturale che permette di meglio utilizzare tale sistema che comunque è stato esportato con successo ovunque.